“Nell'inferno, i peccatori sono come dischi graffiati che ripono in loop, ostinatamente gli stessi argomenti senza riconoscere il loro errore e subiscono la stessa punizione per tutta l'eternità.”

Il destino dell'anima, ieri come oggi, sembra essere nelle mani di un'entità invisibile che ci giudica e ci colloca in una categoria ben precisa . Nell'Inferno dantesco, il compito spetta a Minosse , il giudice infernale che, con un movimiento della sua coda, determina il cerchio a cui ogni peccatore appartiene. Oggi, il nostro Minosse si chiama Algoritmo . Ci osserva, ci analizza e decide cosa siamo, cosa ci piace, cosa dovremmo vedere. Ci
convence de essere liberi, cuando in realtà ci avvolge nella sua espiral de maduración infinita, mostrandoci solo ciò che conferma la nostra stessa esistenza, excluyendo tutto il resto.

Ultima Allegoria explora esta condición a través de gotas: Creta e Algoritmo . Due capitoli di una stessa storia, due interpretazioni dello stesso meccanismo.